Ogni anno, con l’arrivo del periodo natalizio, l’unità d’Italia viene messa in discussione.
I cittadini si dividono: da un lato troviamo i fautori del pandoro e dall’altro quelli del panettone. C’è chi si definisce addirittura “pandoriano” e chi “panettoniano”!
Voi come vi definireste?
Gli ingredienti:
> Pandoro: lievito di birra, uova, burro, farina, latte, zucchero, vaniglia e un pizzico di sale.
> Panettone: lievito di birra, uova, burro, farina, zucchero, limoni, uvetta, arance, vaniglia, cedro e sale.
Le origini di questi deliziosi dolci natalizi:
Il pandoro è un dolce tipico veronese, soffice, con forma troncoconica stellare.
Esistono varie scuole di pensiero legate alle origini di questo dolce; ecco le più accreditate:
1) Nel ‘500, ai tempi della Repubblica Veneziana, nelle case dei nobili erano serviti dei dolci di forma conica ricoperti da sottili foglie d’oro dal nome “Pan de Oro” (coglierete sicuramente la similitudine nel nome);
2) Alcuni legano la nascita alla Casa degli Asburgo in Austria, siccome la ricetta di base del pandoro è la stessa del “Pane di Vienna”
3) Data la sua consistenza, c’è chi definisce il pandoro un lontano parente del nobile dessert francese, la “brioche”.
L’attuale versione del pandoro è comunque un’evoluzione dei “Nadalin”, antichissimi dolci natalizi veronesi. Infatti la forma stellare troncoconica deriva appunto da questi dolci duecenteschi.
Il panettone o, per dirlo alla milanese, “il panatton”, è un dolce tipicamente lombardo. Ha
una forma cilindrica che termina con l’ormai famosissima e inconfondibile cupola.
Le origini del panettone sfumano tra storia e leggenda. Ecco alcune storie legate all’origine di questo delizioso dolce natalizio:
1) Si narra che alla corte di Ludovico il Moro, durante la Vigilia di Natale, il capocuoco della famiglia Sforza, maldestramente, mandò in fumo il dolce da servire durante il ricevimento. Un giovane sguattero di nome Toni, usando gli avanzi della cucina (uova, uvetta, zucchero e cedro candito) si diede da fare per salvare il banchetto. Il risultato fu sorprendente e gli ospiti rimasero entusiasti. Ludovico, felice del risultato ottenuto, chiese chi fosse stato l’artefice di tale delizia. La risposta fu “è il Pan de Toni”: da qui il nome, appunto, di panettone.
2) Un’altra vicenda narra di un tale Ughetto, figlio del cavaliere degli Atellani che, per conquistare Adalgisa, figlia del pasticciere Toni, le regalò un pane arricchito da burro, zucchero, uova, cedro e aranci canditi. Ughetto riuscì nel suo intento e da quel momento il dolce divenne simbolo di unione e di amore.
Ciò che caratterizza questi due dolci natalizi è il processo di lievitazione naturale. Il team di Primo Taglio lo conosce alla perfezione e lo abbina a un lentissimo processo di fermentazione che dura ben 36 ore.
Troverete il Panettone Tradizionale e il Panettone Pandorato sullo store di Primo Taglio, in offerta insieme alle altre varianti di questi due dolci di Natale e altre tante idee regalo come le box natalizie.
Insomma, che siate “Pandoriani” o “Panettoniani” una cosa è certa: non è Natale senza una tavola, apparecchiata ad hoc per l’occasione, che presenti uno di questi due dolci natalizi o anche entrambi…perché no?!
Buon Natale e buon appetito!